Come sapete la situazione in Paraguay è critica, ed è necessaria l’attenzione internazionale per supportare chi sta cercando di mantenere i diritti fondamentali. Le motivazioni alla base di questo colpo di stato bianco sono quelle di sempre di un potere oligarchico che non vuole limiti. Un colpo di stato contro una remota possibilità di riforma agraria, contro la possibile microscopica erosione dei guadagni derivati da sementi transgeniche, contro la remota possibilità di contrasto al ‘desmonte’ selvaggio.
Il Gran Chaco è una delle aree sotto attacco da anni da parte delle imprese dell’industria ‘verde’ (leggasi bioconbustibili, allevamento ecc.) che mantengono sempre un occhio al futuro rappresentato dalla risorse sotterranee di uno degli ecosistemi più fragili del Sud America.
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